La Giunta e lo Stile Arci

15 Aprile 2013

Romizi darà le sue dimissioni al prossimo Consiglio Direttivo dell’Associazione, in programma il 23 aprile

L’esecutivo dell’Arci, riunitosi lo scorso lunedì 8 aprile, ha avuto modo di fare tutte le valutazioni del caso conseguenti alla nomina del Presidente provinciale dell’associazione, Francesco Romizi, ad Assessore del Comune di Arezzo, con le deleghe di riferimento allo Sport, alle Politiche Giovanili e alla Giostra del Saracino.

A parte le ovvie congratulazioni a Francesco, che ha guidato l’associazione in uno dei suoi momenti più difficili e al contempo fondamentali, vorremmo prendere atto di un risultato politico dell’Arci, che questo esecutivo rappresenta.Un risultato che non può che renderci ancora più orgogliosi di appartenere a quest’associazione e soprattutto fiduciosi del fatto che qualcosa stia effettivamente cambiando in questa città.

Da oggi, al servizio della massima istituzione cittadina e quindi di Arezzo stessa, ci sarà anche lo Stile Arci, uno stile connotato da un’attenzione laica verso le fasce più deboli del territorio, concentrato su tematiche di cui oggi si parla troppo poco, come la cultura e la legalità e i diritti delle minoranze, incuriosito da tutto ciò che c’è di diverso. Dopo anni di lavoro, è arrivato un riconoscimento  importante di questo modo di fare azione culturale e che, nel suo piccolo, può significare la volontà di voler effettuare un cambio di passo politico importante della Giunta Fanfani.

Detto ciò, l’Arci si riserva di riflettere e poi di decidere provvedimento dopo provvedimento la sua azione di pressione culturale e politica sul territorio. L’Arci continuerà a lavorare come ha fatto sino a oggi e nel caso in cui non si trovasse d’accordo con le decisioni dell’Ente Pubblico, non riserverà tenerezze alla Giunta, in virtù di una vicinanza con uno dei suoi assessori, ma proseguirà le sue battaglie con lo stile, il rispetto, l’entusiasmo e la laicità che ci hanno sempre caratterizzato e contraddistinto negli anni.

Da subito ci vengono in mente molti nodi ancora da sciogliere e per i quali continueremo a pretendere una risposta efficace: l’acqua pubblica ne è l’esempio massimo, come lo sono le politiche sociali, il decentramento amministrativo, il problema della cultura e della partecipazione, due fattori che nel nostro territorio sembrano qualcosa di secondario. Continueremo a mantenere la convinzione che battaglie su temi spinosi, quali i diritti degli omosessuali e delle minoranze in genere, come gli immigrati, come l’eutanasia legale, siano assolutamente necessarie, per quanto politicamente scomode.

Per permetterci di continuare su questa linea, durante l’esecutivo di ieri e grazie a una proposta arrivata dallo stesso Romizi, è stato deciso che i due ruoli che ad oggi Francesco ricopre, siano inconciliabili: presiedere la più grande associazione aretina e gestire un assessorato, sono due ruoli politici troppo importanti per la nostra città, per essere ricoperti dallo stesso uomo.

In virtù di questa semplice ragione, il Presidente Romizi, ha deciso coerentemente con la sua storia e il suo modo di fare, di presentare le proprie dimissioni, il prossimo martedì 23 aprile, durante il Consiglio Direttivo dell’Arci, precedentemente convocato in tempi non sospetti, comunicando la sua scelta in occasione della riunione del massimo organo dirigenziale della stessa associazione e cogliendo quell’occasione per spiegare la sua scelta e salutare l’associazione che ha diretto per alcuni anni.

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