Il Servizio Civile tra incertezza e voglia di futuro

9 Maggio 2013

Il 30 aprile scorso 69 volontari in servizio civile nazionale hanno concluso la loro esperienza, durata un anno, di impegno, civile, crescita personale e formazione lavorativa nelle sedi di Arci Servizio Civile Arezzo. Come sempre si è trattato di un percorso di arricchimento sia per i giovani civilisti, che per gli operatori delle organizzazioni che li hanno accolti, una vera palestra di democrazia partecipata e impegno concreto nella propria comunità.

Ma per il Servizio Civile, ormai da molti anni, sono anche tempi di incertezza, promesse non mantenute e difficoltà organizzative e di programmazione. Sul fronte del SC Nazionale, la pubblicazione della graduatoria dei progetti finanziati da parte del Dipartimento, aumenta il grado di incertezza in cui ci troviamo: non conosciamo né le risorse di cui dispone il Servizio Civile per il 2013, né quanti posti saranno messi a bando, né quali progetti potranno essere realmente avviati.

Quasi un anno fa il Ministro Riccardi annunciò il reperimento di fondi utili a stabilizzare il servizio civile nel biennio 2013–2014 ed a garantire l’avvio di circa 19.000 volontari per ciascun anno.

Sulla scorta di tale annuncio gli enti hanno provveduto ad organizzare la propria progettazione ed i conseguenti investimenti, coinvolgendo sedi, enti partner e prendendo contatto con i giovani interessati.

Oggi siamo assai preoccupati perché ad ora non sono stati pubblicati i numeri di volontari che saranno messi a bando, ma solo le graduatorie definitive dei progetti, che per la prima volta non indicano anche i posti per singolo progetto.

Pretendiamo delle risposte, noi e i tanti giovani che in questi mesi hanno preso contatto con i nostri enti in attesa dell’uscita del bando.

Stessa situazione precaria sul fronte del Servizio civile regionale: la regione Toscana si è impegnata ad emanare due bandi ogni anno per la selezione dei giovani volontari; ad oggi è stato emanato un solo bando per la presentazione dei progetti, con la prospettiva di selezionare i giovani ad autunno. Risulta quindi improbabile l’uscita del secondo bando promesso…

La situazione è quindi carica di incertezze su tutti i fronti e molte sono le vittime di questa precarietà!

Prima di tutto i giovani, a cui è negata la possibilità (o meglio il privilegio) di compiere un’esperienza formativa e di impegno civico di importanza rilevante.

In secondo luogo la comunità tutta, le realtà del terzo settore e della pubblica amministrazione che attraverso il servizio civile riescono ad implementare la qualità e la quantità dei servizi e delle attività proposte, i cittadini che vedono impoverirsi il tessuto relazionale della propria comunità.

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