Piazza Guido Monaco: una sfida d’integrazione

4 Ottobre 2013

Il dibattito sul problema sicurezza profondamente razzista di questi ultimi giorni può essere la soluzione?

Una rissa tra delinquenti nel centro di Arezzo non ci aveva spinto a nessuna dichiarazione speciale: la violenza è inciviltà e lo dovremmo sapere tutti. Poi è arrivato un fiume di dichiarazioni e affermazioni da parte di alcuni politici locali di ogni schieramento, che ha reso il clima in città incandescente. Un atteggiamento che ci ha spinti a intervenire nel dibattito.

Arci Arezzo, da anni impegnata a sostenere il processo d’integrazione dei migranti nella nostra città, si chiede in quale maniera la militarizzazione di piazza Guido Monaco e la criminalizzazione razzista dei migranti, possa essere di aiuto alla risoluzione del problema criminalità. Tutto questo può dare una mano al quieto vivere, al commercio, ma soprattutto all’integrazione dei nuovi cittadini? Un dibattito con questo timbro ideale, può essere la soluzione?

Secondo noi affatto. Anzi. Riteniamo ingiustificato e ingiustificabile che proprio da alcuni amministratori sia stata scelta la strada della chiusura, della indiretta colpevolizzazione di intere comunità di migranti, finanche ad un attacco alle culture di origine definite capaci di non disdegnare la violenza.

Anche noi aretini purtroppo non disdegnamo la violenza e lo sappiamo bene, altrimenti prostituzione, traffico di droga, criminalità organizzata, non sarebbero problemi che colpirebbero la nostra città. Anche noi italiani navighiamo vicini alla tragedia di Lampedusa, ignorando persone che stanno cadendo in mare e non diamo il nostro aiuto perché questi non muoiano in acqua. Anche questa è violenza, ma per questo ci trasformiamo in un popolo di incivili, o etnicamente arretrato? Non crediamo che tutto questo faccia parte della nostra cultura, anzi crediamo che sia concretamente e culturalmente importante combattere tutte le azioni criminali da chiunque provengano.

Arci Arezzo sostiene con forza che il dibattito in corso non scada ancora in dichiarazioni demagogiche e razziste, che hanno il solo inutile effetto di trovare consenso facile nell’immediato, ma al contrario, che si cerchi la soluzione ai problemi di ordine pubblico più duratura possibile, che passa solamente dall’integrazione, senza procrastinare questo clima di tensione e di insicurezza che non fa bene ai migranti che vivono e lavorano ad Arezzo e che tanto meno fa bene ai cittadini italiani.

E che soprattutto trascura il problema principale: affrontare seriamente e oggettivamente gli episodi di criminalità e di pubblica sicurezza.

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