L’impegno di ARCI Arezzo contro il gioco d’azzardo patologico

4 Marzo 2015

Quello della lotta al gioco d’azzardo patologico è ormai un settore di intervento fondamentale per ARCI Arezzo e le associazioni del suo sistema;: grazie alla preziosa collaborazione della USL8 e dei Ser.T territoriali, ARCI ha infatti avviato una campagna di sensibilizzazione, informazione e formazione su questo argomento ancora troppo poco approfondito e dalle conseguenze disastrose per i cittadini e le loro famiglie.

I giocatori patologici attraversano un percorso di dipendenza che li porta ad interrompere relazioni sociali e lavorative, ad avere gravi danni economici e alla salute. Il fenomeno in larga crescita (si pensi che negli ultimi sei anni i giocatori patologici ricoverati al SerT sono passati da 300 a 1300) Anche in Toscana la situazione è allarmante; a questo ha cercato di contribuire la Regione Toscana, con la decisione di abbassare le tasse ai locali che rinunceranno a slot machine, videopoker e macchinette “mangiasoldi”. Ristoranti, bar, tabacchi che appoggeranno questa iniziativa e rinunceranno alle macchinette potranno esporre il marchio “No slot” così da poter beneficiare dello sconto dell’Irap che sarà di mezzo punto percentuale, mentre per gli altri la tassa sarà maggiorata dello 0,3%. La Giunta Regionale ha anche istituto un Osservatorio sul fenomeno della dipendenza da gioco, che monitorerà il fenomeno insieme ad una rete che coinvolge anche il terzo settore e deciderà quale locale potrà affiggere il logo “No slot”.

In linea con l’iniziativa volta a sconfiggere il gioco patologico, ARCI Arezzo ha già organizzato diversi incontri di sensibilizzazione, rivolti per lo più ad adulti e ad anziani che frequentano i Centri di Aggregazione Sociale del territorio, in cui gli operatori dei Ser.T territoriali hanno sottolineato la pericolosità della dipendenza da gioco e il ruolo che i servizi del territorio possono svolgere in un percorso di cura e riabilitazione.

Il prossimo di questi incontri è programmato per Venerdì 6 marzo alle 21 presso il Circolo Juventina, località Fossa del Lupo a Camucia, Cortona. L’incontro sarà coordinato da professionisti del Ser.T territoriale con la testimonianza di ex giocatori patologici e sarà finalizzato a far comprendere la grande diffusione del fenomeno e la conseguente pericolosità in termini economici, relazionali, sociali e familiari.

Ha ambizioni più elevate il Corso di formazione “Non è un gioco”, organizzato e promosso da Arcisolidarietà Arezzo. Grazie al contributo del CESVOT, il corso di formazione, rivolto ai volontari delle associazioni di volontariato, intende fornire competenze di base utili per riconoscere i sintomi della dipendenza da gioco e informare i cittadini sulle risorse territoriali per la diagnosi e la cura. Il corso si avvale delle competenze professionali degli operatori del Ser.T della USL8, oltre che delle testimonianze dei membri dell’associazione Mirimettoingioco, formata da ex giocatori ora a disposizione dei cittadini che affrontano lo stesso tunnel della dipendenza.

Il Corso di formazione avrà una durata di 36 ore, dal 1 Aprile al 4 Giugno 2015 e rilascerà un attestato di partecipazione ad ogni partecipante. Il termine ultimo per iscriversi è il 25 Marzo; per iscriversi al corso è necessario compilare la scheda di iscrizione e inviarla alla segreteria organizzativa di Arcisolidarietà Arezzo:

Via Garibaldi, 135, 52100, Arezzo
Tel. 057523549- fax 0575295376
Email: arcisolidarieta.arezzo@gmail.com
Orario di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30

Scheda di iscrizione Corso di formazione Non è un Gioco

Programma Corso di formazione Non è un gioco

Volantino Non è un gioco Corso di formazione 2015Volantino Vite in Gioco 6-3-2015

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