La Commissione europea chiede all’Italia di usare la forza contro i migranti
17 Dicembre 2015
A pochi giorni dalla Giornata mondiale per i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, e mentre negli occhi abbiamo ancora le immagini dei profughi – e fra loro tanti bambini – morti in mare o fermati brutalmente alle frontiere da muri e barriere di filo spinato, un rapporto della Commissione europea accusa l’Italia di non fare abbastanza in relazione alla registrazione dei migranti, tanto da meritarsi l’apertura di una procedura di infrazione.
Secondo il rapporto, l’Italia è in ritardo nell’apertura degli hotspot, dove i nuovi arrivati dovrebbero essere registrati e divisi tra richiedenti asilo e migranti economici, questi ultimi da rispedire nel paese di provenienza. Dei sei hotspot programmati, sottolinea il rapporto, l’unico in funzione è quello di Lampedusa.
Bruxelles chiede poi all’Italia di usare la forza, se necessario, per rilevare le impronte ai migranti e per chi oppone resistenza prevedere periodi di detenzione più lunghi.
Dopo gli atti terroristici che hanno colpito l’Europa, le inasprite politiche securitarie andranno a colpire in primo luogo proprio chi, rischiando la vita, tenta di raggiungere il nostro continente per chiedere protezione da violenze e persecuzioni.
In occasione del 18 dicembre saranno promosse iniziative in tutta Italia con una parola d’ordine comune a tutte le organizzazioni europee che per quella giornata si mobiliteranno: state of solidarity.
Di seguito ecco la versione italiana della lettera aperta che ha lanciato l’hashtag #stateofsolidarity.